A rischio la Partecitata del Tenna e il Campo gara per la Captazione della CIIP… Ma che acqua portano nell’Ascolano?

Non si placa la protesta per il progetto di captazione del CIIP delle acque del fiume Tenna da parte delle associazioni del Coordinamento di difesa, ormai famoso per aver sollevato tutta una serie di anomalie sulla parte ambientale e procedurale dell’opera che si trova ora a dover fare i conti con una nuova e pesante problematica, dato che alcune associazioni del coordinamento, hanno rilevato nel medesimo corso d’acqua, proprio a monte della futura ubicazione dell’opera di presa, una vecchia discarica del Comune di Montefortino, smottata dal versante in cui era ubicata, che presenta tutte le condizioni per essere assoggettata ad una vera e propria bomba ecologica.

Le foto pervenute rendono chiara l’idea di quello che sembra un vero e proprio cedimento della discarica che riversa, da tempo, parte dei suoi rifiuti e del suo percolato, tramite un piccolo fossato che la attraversa, direttamente nel fiume, in un contesto boschivo costituito da alberi e arbusti che ne nasconde la presenza.

La problematica della discarica è stata segnalata sia alle autorità competenti e soprattutto nell’incontro avvenuto tra il Coordinamento e AATO/CIIP in data 13 Luglio 2023 in Ascoli Piceno, presenti i dirigenti del CIIP che hanno seguito il progetto ed il Presidente AATO 5 e Sindaco di Ascoli Dr. Marco Fioravanti).

Il Coordinamento delle Associazioni a difesa del fiume aggrava la sua protesta proprio perché non si capisce come possa essere utilizzata l’acqua di questo corso d’acqua per uso potabile quando è presente una discarica che contiene rifiuti di varia natura e ignota tipologia che presenta tutte le caratteristiche di una mancata messa in sicurezza certificata, con evidente necessità di bonifica.

Alcuni esponenti del coordinamento dichiarano:  ”Come si può pensare di produrre acqua da bere da un fiume in cui a monte c’è una discarica a cielo aperto? Come hanno fatto ad avere le autorizzazioni se la presenza della stessa non è stata nemmeno presa in considerazione dalla relazione ambientale di progetto? Cosa dirà ora Il dipartimento regionale di Igiene e Salute Pubblica dell’ASUR, e l’Agenzia Regionale della Protezione Ambientale delle Marche – ARPA, visto che abbiamo segnalato loro la cosa unitamente agli Enti regionali preposti, al nucleo operativo ecologico dei Carabinieri e alla Prefettura di Fermo? Le autorizzazioni al prelievo idrico dell’acqua del fiume saranno ancora valide? Perché non si sono utilizzati i fondi europei per fare la bonifica di questa discarica invece che realizzare una captazione d’acqua che potrebbe non essere così pura come la descrivono?”

Questi sono i tanti quesiti che il coordinamento e le associazioni cittadine si stanno ponendo nell’ottica di approfondire le informazioni che possono svelare eventuali anomalie procedurali e progettuali dell’opera, a cui si aggiunge anche questo aspetto della discarica e della sua messa in sicurezza a norma di legge.

Nel frattempo, dal sito web del CIIP si denota che il progetto, nonostante l’agitazione del territorio e le anomalie ambientali e procedurali dimostrate durante l’incontro pubblico di Servigliano e quello effettuato in Regione Marche, è stato definitivamente appaltato ad una multinazionale spagnola del comparto idrico, per la somma di € 13.164.949,09 – in gran parte finanziata tramite fondi europei del PNRR.

AfSu questo tema la voce del coordinamento è unanime nel segnalare che il mondo della Politica, su questo progetto, ha fallito il modo generale visto che solo pochi hanno preso una posizione mentre altri hanno solo dato opinioni poco concrete, e che la mancanza di confronto da parte del CIIP e l’AATO5 ha resto tutto molto più difficile, e per la quale un interessamento legale in corte europea sarà ormai inevitabile.

Di sicuro, se qualcosa non cambia drasticamente nel territorio montano fermano, questa situazione potrebbe far peggiorare lo stato di qualità ambientale della zona con evidenti ripercussioni anche sull’indotto turistico.